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Pensieri in pensilina

Zona Stadio

Circa a metà del lungo viale Giulio Cesare c’è un vero e proprio esagono urbano, ritagliato dalle vie che ne contornano il perimetro. Collocato in un punto strategico poco oltre Borgo Santa Caterina, all’incrocio che conduce al quartiere di San Colombano e a quello di Monterosso, questa zona di Bergamo è sicuramente tra quelle che nel corso del tempo hanno subito più trasformazioni.

Fino agli anni Venti poco abitata, a seguito della forte urbanizzazione è diventata uno snodo urbano molto frequentato, crocevia di direttrici importanti della viabilità cittadina. È inoltre attualmente oggetto di un rilancio portentoso, anche grazie al nuovo stadio che ha da poco riaperto i cantieri, i cui lavori prevedono una riqualificazione di tutta l’area circostante, che assumerà presto un aspetto completamente nuovo e moderno.
Ci facciamo un giro insieme, tra storie del passato e storie del futuro.

Un paradiso che fu un inferno

Un’architettura perfettamente quadrata (130 metri per ogni lato), articolata in un porticato che racchiude al suo interno un cortile molto ampio diviso in tre settori: due in selciato, mentre quello centrale è una semplice distesa di erba, sempre mantenuta corta. Così si presenta il Lazzaretto, adiacente allo stadio, sorto nel 1504 per volere della Serenissima in quella che allora era aperta campagna. Sostandovi all’interno, l’effetto che ne deriva è di assoluta armonia, un piccolo paradiso di eleganza e tranquillità.
Eppure, la sobria e ariosa struttura che oggi trasmette tanta calma nei secoli scorsi è stata teatro di uno scenario infernale. Ricordi la truce descrizione che Alessandro Manzoni dà del Lazzaretto di Milano? Simile fu la situazione in quello di Bergamo, quando nel 1630 frotte di appestati furono radunate qui, nel corso di un’epidemia che solo in città fece quasi 10.000 vittime.
Ma la sua destinazione non fu soltanto isolare gli appestati: per tutto il XVIII secolo fu un luogo di quarantena, mentre nel 1799 per un breve periodo fu adibito a prigione, grazie alle ottantaquattro celle ospitate al suo interno. Dopo la restaurazione degli anni Sessanta, oggi il Lazzaretto è una meta molto frequentata, specialmente nelle sere d’estate, uno dei luoghi preferiti per lo svago in città. Le cose possono cambiare davvero molto, nel corso dei secoli… e anche in meglio!

Buffalo Bill all'ippodromo

Prima dei successi nazionali ed europei dell’Atalanta, ad attirare le folle in questa parte della città furono le corse di cavalli e quelle in bicicletta…che si organizzavano nello stesso luogo. Qui sorgeva infatti un grande ippodromo-ciclodromo, demolito nel 1927 per lasciare spazio allo stadio venturo. L’ingresso alla struttura non poteva che essere definito eccentrico, e forse persino un po’ kitsch: le persone si raccoglievano presso una grande facciata di legno dipinta in stile neogotico, al cui centro svettava un grande cerchio i cui caratteri curvilinei recitavano “Società Bergamasca di Sport e Ciclodromo”. Il biglietto costava 0,50 lire per chi si accontentava di assistere in piedi, 2 lire per chi invece voleva godersi la corsa all’ombra di un loggiato. Nonostante Bergamo fosse una piccola città di provincia, proprio in quest’ippodromo si esibì niente meno che William Frederick Cody, noto a tutti come Buffalo Bill. Le cronache sono precise persino sulla data del suo spettacolo “Buffalo Bill’s Wild West”: 07 maggio 1906. In quest’occasione, all’interno del ciclodromo avrebbe addirittura gareggiato con un ciclista bergamasco, tale Perico: il confronto tra due ruote e cavallo premiò il cow boy e showman americano…un esito scontato? Chi lo sa!

Il nuovo stadio della "Dea"

Circa a metà del lungo viale Giulio Cesare c’è un vero e proprio esagono urbano, ritagliato dalle vie che ne contornano il perimetro. Collocato in un punto strategico poco oltre Borgo Santa Caterina, all’incrocio che conduce al quartiere di San Colombano e a quello di Monterosso, questa zona di Bergamo è sicuramente tra quelle che nel corso del tempo hanno subito più trasformazioni.
Fino agli anni Venti poco abitata, a seguito della forte urbanizzazione è diventata uno snodo urbano molto frequentato, crocevia di direttrici importanti della viabilità cittadina. È inoltre attualmente oggetto di un rilancio portentoso, anche grazie al nuovo stadio che ha da poco riaperto i cantieri, i cui lavori prevedono una riqualificazione di tutta l’area circostante, che assumerà presto un aspetto completamente nuovo e moderno.
Ci facciamo un giro insieme, tra storie del passato e storie del futuro.